PORTES OUVERTES PORTES FERMEÉS La storia di una contrasto evidente e sotto gli occhi di tutti in Europa: chi non ha nulla e condivide il nulla che ha tra le mani e, dall’altro lato, chi ha tutto e non condivide nulla. Porte aperte Porte chiuse racconta la vita della comunità senegalese in Grecia, basata su un forte senso della condivisione, dell’aiuto reciproco e della predisposizione ad aprire le porte delle loro case. In cambio ricevono le porte chiuse e i muri alzati di un’Europa sempre più in crisi di identità. A story of contrasts played in the Europe of 2015. A story of people who have nothing and share everything, and people who have everything and share nothing. Ports ouvertes Portes fermées concerns the life of senegalese’s community in Greece: a community based on values such as sharing, mutual aid and open the doors to anyone. In return they get closed doors and raised walls.
ACCOGLIENZA INFORMALE. FUORI DAI CENTRI "Accoglienza Inforamale. Fuori dai Centri" racconto le storie, le problematiche e i successi che ruotano attorno alla squadra di richiedenti asilo Liberi Nantes di Roma. La Liberi Nantes non è solo una squadra di calcio; è un modello di accoglienza differente (per alcuni aspetti opposto) al percorso istituzionale. Questo documentario, oltre ad essere una testimonianza del lavoro quotidiano di associazioni informali, vuole essere un contributo ai temi oggi in primo piano legati all’integrazione. Qual è il rapporto tra l’accoglienza istituzionale e quella informale? Quanto, e con quali risultati, può la seconda riempire i vuoti della prima? Quali sono i rapporti, a livello territoriale, tra i migranti e le realtà locali? Quali i modelli che sembrano funzionare?
I DUE PAESI (The two towns) "I Due Paesi" (18min) racconta la storia di una piccola comunità dell'appennino marchigiano: San Ginesio. Il borgo è conosciuto come "il balcone dei Sibillini" ed è stato premiato come uno dei borghi più belli d’Italia ma, dopo il terremoto del 30 ottobre, il centro storico è stato completamente evacuato e la cittadinanza ospitata nell'ostello comunale. Culture e generazioni differenti tutte sotto lo stesso tetto. Il documentario racconta questa storia con le voci di chi ha prestato il primo soccorso dopo il sisma. Non viene messa in evidenza la tragicità e la violenza della circostanza, di cui spesso si abusa, ma la dignità e la resistenza di questa gente. La popolazione del paese ha un'età avanzata e lo smarrimento è sicuramente il sentimento più diffuso tra gli anziani, sentimento che si scontra con la reazione dei bambini che vivono la situazione come un'avventura. Il lavoro è caratterizzato da questi contrasti, di stile e di contenuto, il più evidente dei quali riguarda il paese in sé: da un parte un borgo silente e congelato nel tempo al giorno del terremoto, dall'altra una vita che cerca di andare avanti tra le mura di vetro dell'ostello e nei gesti quotidiani delle persone (la festa delle castagne, la parrucchiera che riapre in una stanza dell'ostello, l'angolo cucito per le signore anziane, ecc). Due paesi a tutti gli effetti. Since 24th August last year Central Italy has been struck by a number of earthquakes that have killed 299 people and forced more than 25.000 to leave their houses. San Ginesio, known as “the Balcony of Sibylline National Park” and honoured as one of the most beautiful villages in Italy was one of many towns hit by the tremors. Since the quake on 30th of October the old part of the town has been completely evacuated and the whole area marked as a “red zone”. The citizenry has been accommodated in the local hostel where more than 250 people (most of them in old age) have lived together for months. Different cultures and generations all together under the same roof. The town started again behind the glass walls of the hostel, thanks also to the generousity and solidarity of people sending basic necessities from all around the country. This short documentary tells the story through the voice of ones who provided first aid to the community in the hours following the quake. Through the eyes and the actions of the citizens there are clears some contrasts. First of all the different reaction to the quake depending of the age: old people feel completely lost at the ideo of loosing their houses and their normal life, while many children lived the tragedy as an adventure, a sort of a game. But the main contrast in the story regards the dichotomy between a silent town frozen in time at the moment of destruction and, on the other, life that tries to go on in the single actions of people (the chestnuts fest, the hairdresser, the cards tournament, ecc.).
IL RESTO DEL GIORNO Antonia è una novantenne che vive da sola in un paesino del centro Italia, ma per come si svolge la sua vita potrebbe trovarsi ovunque, anche al centro di una metropoli. La casa è il centro del suo mondo, dove si muove con cura e ritualità, in giornate scandite da azioni ripetute, abitudini e certezze. Il resto del giorno racconta la vita quotidiana di Antonia e della sua generazione, che con dignità, armonia e tenacia continua a scrivere la sua storia, nonostante la solitudine e il cambiamenti del mondo circostante.
© 2019, Giovanni Culmone, All Rights Reserved
PORTES OUVERTES PORTES FERMEÉS La storia di una contrasto evidente e sotto gli occhi di tutti in Europa: chi non ha nulla e condivide il nulla che ha tra le mani e, dall’altro lato, chi ha tutto e non condivide nulla. Porte aperte Porte chiuse racconta la vita della comunità senegalese in Grecia, basata su un forte senso della condivisione, dell’aiuto reciproco e della predisposizione ad aprire le porte delle loro case. In cambio ricevono le porte chiuse e i muri alzati di un’Europa sempre più in crisi di identità. A story of contrasts played in the Europe of 2015. A story of people who have nothing and share everything, and people who have everything and share nothing. Ports ouvertes Portes fermées concerns the life of senegalese’s community in Greece: a community based on values such as sharing, mutual aid and open the doors to anyone. In return they get closed doors and raised walls.
ACCOGLIENZA INFORMALE. FUORI DAI CENTRI "Accoglienza Inforamale. Fuori dai Centri" racconto le storie, le problematiche e i successi che ruotano attorno alla squadra di richiedenti asilo Liberi Nantes di Roma. La Liberi Nantes non è solo una squadra di calcio; è un modello di accoglienza differente (per alcuni aspetti opposto) al percorso istituzionale. Questo documentario, oltre ad essere una testimonianza del lavoro quotidiano di associazioni informali, vuole essere un contributo ai temi oggi in primo piano legati all’integrazione. Qual è il rapporto tra l’accoglienza istituzionale e quella informale? Quanto, e con quali risultati, può la seconda riempire i vuoti della prima? Quali sono i rapporti, a livello territoriale, tra i migranti e le realtà locali? Quali i modelli che sembrano funzionare?
I DUE PAESI (The two towns) "I Due Paesi" (18min) racconta la storia di una piccola comunità dell'appennino marchigiano: San Ginesio. Il borgo è conosciuto come "il balcone dei Sibillini" ed è stato premiato come uno dei borghi più belli d’Italia ma, dopo il terremoto del 30 ottobre, il centro storico è stato completamente evacuato e la cittadinanza ospitata nell'ostello comunale. Culture e generazioni differenti tutte sotto lo stesso tetto. Il documentario racconta questa storia con le voci di chi ha prestato il primo soccorso dopo il sisma. Non viene messa in evidenza la tragicità e la violenza della circostanza, di cui spesso si abusa, ma la dignità e la resistenza di questa gente. La popolazione del paese ha un'età avanzata e lo smarrimento è sicuramente il sentimento più diffuso tra gli anziani, sentimento che si scontra con la reazione dei bambini che vivono la situazione come un'avventura. Il lavoro è caratterizzato da questi contrasti, di stile e di contenuto, il più evidente dei quali riguarda il paese in sé: da un parte un borgo silente e congelato nel tempo al giorno del terremoto, dall'altra una vita che cerca di andare avanti tra le mura di vetro dell'ostello e nei gesti quotidiani delle persone (la festa delle castagne, la parrucchiera che riapre in una stanza dell'ostello, l'angolo cucito per le signore anziane, ecc). Due paesi a tutti gli effetti. Since 24th August last year Central Italy has been struck by a number of earthquakes that have killed 299 people and forced more than 25.000 to leave their houses. San Ginesio, known as “the Balcony of Sibylline National Park” and honoured as one of the most beautiful villages in Italy was one of many towns hit by the tremors. Since the quake on 30th of October the old part of the town has been completely evacuated and the whole area marked as a “red zone”. The citizenry has been accommodated in the local hostel where more than 250 people (most of them in old age) have lived together for months. Different cultures and generations all together under the same roof. The town started again behind the glass walls of the hostel, thanks also to the generousity and solidarity of people sending basic necessities from all around the country. This short documentary tells the story through the voice of ones who provided first aid to the community in the hours following the quake. Through the eyes and the actions of the citizens there are clears some contrasts. First of all the different reaction to the quake depending of the age: old people feel completely lost at the ideo of loosing their houses and their normal life, while many children lived the tragedy as an adventure, a sort of a game. But the main contrast in the story regards the dichotomy between a silent town frozen in time at the moment of destruction and, on the other, life that tries to go on in the single actions of people (the chestnuts fest, the hairdresser, the cards tournament, ecc.).
IL RESTO DEL GIORNO Antonia è una novantenne che vive da sola in un paesino del centro Italia, ma per come si svolge la sua vita potrebbe trovarsi ovunque, anche al centro di una metropoli. La casa è il centro del suo mondo, dove si muove con cura e ritualità, in giornate scandite da azioni ripetute, abitudini e certezze. Il resto del giorno racconta la vita quotidiana di Antonia e della sua generazione, che con dignità, armonia e tenacia continua a scrivere la sua storia, nonostante la solitudine e il cambiamenti del mondo circostante.
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PORTES OUVERTES PORTES FERMEÉS La storia di una contrasto evidente e sotto gli occhi di tutti in Europa: chi non ha nulla e condivide il nulla che ha tra le mani e, dall’altro lato, chi ha tutto e non condivide nulla. Porte aperte Porte chiuse racconta la vita della comunità senegalese in Grecia, basata su un forte senso della condivisione, dell’aiuto reciproco e della predisposizione ad aprire le porte delle loro case. In cambio ricevono le porte chiuse e i muri alzati di un’Europa sempre più in crisi di identità. A story of contrasts played in the Europe of 2015. A story of people who have nothing and share everything, and people who have everything and share nothing. Ports ouvertes Portes fermées concerns the life of senegalese’s community in Greece: a community based on values such as sharing, mutual aid and open the doors to anyone. In return they get closed doors and raised walls.
ACCOGLIENZA INFORMALE. FUORI DAI CENTRI "Accoglienza Inforamale. Fuori dai Centri" racconto le storie, le problematiche e i successi che ruotano attorno alla squadra di richiedenti asilo Liberi Nantes di Roma. La Liberi Nantes non è solo una squadra di calcio; è un modello di accoglienza differente (per alcuni aspetti opposto) al percorso istituzionale. Questo documentario, oltre ad essere una testimonianza del lavoro quotidiano di associazioni informali, vuole essere un contributo ai temi oggi in primo piano legati all’integrazione. Qual è il rapporto tra l’accoglienza istituzionale e quella informale? Quanto, e con quali risultati, può la seconda riempire i vuoti della prima? Quali sono i rapporti, a livello territoriale, tra i migranti e le realtà locali? Quali i modelli che sembrano funzionare? I DUE PAESI (The two towns) "I Due Paesi" (18min) racconta la storia di una piccola comunità dell'appennino marchigiano: San Ginesio. Il borgo è conosciuto come "il balcone dei Sibillini" ed è stato premiato come uno dei borghi più belli d’Italia ma, dopo il terremoto del 30 ottobre, il centro storico è stato completamente evacuato e la cittadinanza ospitata nell'ostello comunale. Culture e generazioni differenti tutte sotto lo stesso tetto. Il documentario racconta questa storia con le voci di chi ha prestato il primo soccorso dopo il sisma. Non viene messa in evidenza la tragicità e la violenza della circostanza, di cui spesso si abusa, ma la dignità e la resistenza di questa gente. La popolazione del paese ha un'età avanzata e lo smarrimento è sicuramente il sentimento più diffuso tra gli anziani, sentimento che si scontra con la reazione dei bambini che vivono la situazione come un'avventura. Il lavoro è caratterizzato da questi contrasti, di stile e di contenuto, il più evidente dei quali riguarda il paese in sé: da un parte un borgo silente e congelato nel tempo al giorno del terremoto, dall'altra una vita che cerca di andare avanti tra le mura di vetro dell'ostello e nei gesti quotidiani delle persone (la festa delle castagne, la parrucchiera che riapre in una stanza dell'ostello, l'angolo cucito per le signore anziane, ecc). Due paesi a tutti gli effetti. Since 24th August last year Central Italy has been struck by a number of earthquakes that have killed 299 people and forced more than 25.000 to leave their houses. San Ginesio, known as “the Balcony of Sibylline National Park” and honoured as one of the most beautiful villages in Italy was one of many towns hit by the tremors. Since the quake on 30th of October the old part of the town has been completely evacuated and the whole area marked as a “red zone”. The citizenry has been accommodated in the local hostel where more than 250 people (most of them in old age) have lived together for months. Different cultures and generations all together under the same roof. The town started again behind the glass walls of the hostel, thanks also to the generousity and solidarity of people sending basic necessities from all around the country. This short documentary tells the story through the voice of ones who provided first aid to the community in the hours following the quake. Through the eyes and the actions of the citizens there are clears some contrasts. First of all the different reaction to the quake depending of the age: old people feel completely lost at the ideo of loosing their houses and their normal life, while many children lived the tragedy as an adventure, a sort of a game. But the main contrast in the story regards the dichotomy between a silent town frozen in time at the moment of destruction and, on the other, life that tries to go on in the single actions of people (the chestnuts fest, the hairdresser, the cards tournament, ecc.).
IL RESTO DEL GIORNO Antonia è una novantenne che vive da sola in un paesino del centro Italia, ma per come si svolge la sua vita potrebbe trovarsi ovunque, anche al centro di una metropoli. La casa è il centro del suo mondo, dove si muove con cura e ritualità, in giornate scandite da azioni ripetute, abitudini e certezze. Il resto del giorno racconta la vita quotidiana di Antonia e della sua generazione, che con dignità, armonia e tenacia continua a scrivere la sua storia, nonostante la solitudine e il cambiamenti del mondo circostante.
© 2019, Giovanni Culmone, All Rights Reserved
PORTES OUVERTES PORTES FERMEÉS La storia di una contrasto evidente e sotto gli occhi di tutti in Europa: chi non ha nulla e condivide il nulla che ha tra le mani e, dall’altro lato, chi ha tutto e non condivide nulla. Porte aperte Porte chiuse racconta la vita della comunità senegalese in Grecia, basata su un forte senso della condivisione, dell’aiuto reciproco e della predisposizione ad aprire le porte delle loro case. In cambio ricevono le porte chiuse e i muri alzati di un’Europa sempre più in crisi di identità. A story of contrasts played in the Europe of 2015. A story of people who have nothing and share everything, and people who have everything and share nothing. Ports ouvertes Portes fermées concerns the life of senegalese’s community in Greece: a community based on values such as sharing, mutual aid and open the doors to anyone. In return they get closed doors and raised walls. ACCOGLIENZA INFORMALE. FUORI DAI CENTRI "Accoglienza Inforamale. Fuori dai Centri" racconto le storie, le problematiche e i successi che ruotano attorno alla squadra di richiedenti asilo Liberi Nantes di Roma. La Liberi Nantes non è solo una squadra di calcio; è un modello di accoglienza differente (per alcuni aspetti opposto) al percorso istituzionale. Questo documentario, oltre ad essere una testimonianza del lavoro quotidiano di associazioni informali, vuole essere un contributo ai temi oggi in primo piano legati all’integrazione. Qual è il rapporto tra l’accoglienza istituzionale e quella informale? Quanto, e con quali risultati, può la seconda riempire i vuoti della prima? Quali sono i rapporti, a livello territoriale, tra i migranti e le realtà locali? Quali i modelli che sembrano funzionare? I DUE PAESI (The two towns) "I Due Paesi" (18min) racconta la storia di una piccola comunità dell'appennino marchigiano: San Ginesio. Il borgo è conosciuto come "il balcone dei Sibillini" ed è stato premiato come uno dei borghi più belli d’Italia ma, dopo il terremoto del 30 ottobre, il centro storico è stato completamente evacuato e la cittadinanza ospitata nell'ostello comunale. Culture e generazioni differenti tutte sotto lo stesso tetto. Il documentario racconta questa storia con le voci di chi ha prestato il primo soccorso dopo il sisma. Non viene messa in evidenza la tragicità e la violenza della circostanza, di cui spesso si abusa, ma la dignità e la resistenza di questa gente. La popolazione del paese ha un'età avanzata e lo smarrimento è sicuramente il sentimento più diffuso tra gli anziani, sentimento che si scontra con la reazione dei bambini che vivono la situazione come un'avventura. Il lavoro è caratterizzato da questi contrasti, di stile e di contenuto, il più evidente dei quali riguarda il paese in sé: da un parte un borgo silente e congelato nel tempo al giorno del terremoto, dall'altra una vita che cerca di andare avanti tra le mura di vetro dell'ostello e nei gesti quotidiani delle persone (la festa delle castagne, la parrucchiera che riapre in una stanza dell'ostello, l'angolo cucito per le signore anziane, ecc). Due paesi a tutti gli effetti. Since 24th August last year Central Italy has been struck by a number of earthquakes that have killed 299 people and forced more than 25.000 to leave their houses. San Ginesio, known as “the Balcony of Sibylline National Park” and honoured as one of the most beautiful villages in Italy was one of many towns hit by the tremors. Since the quake on 30th of October the old part of the town has been completely evacuated and the whole area marked as a “red zone”. The citizenry has been accommodated in the local hostel where more than 250 people (most of them in old age) have lived together for months. Different cultures and generations all together under the same roof. The town started again behind the glass walls of the hostel, thanks also to the generousity and solidarity of people sending basic necessities from all around the country. This short documentary tells the story through the voice of ones who provided first aid to the community in the hours following the quake. Through the eyes and the actions of the citizens there are clears some contrasts. First of all the different reaction to the quake depending of the age: old people feel completely lost at the ideo of loosing their houses and their normal life, while many children lived the tragedy as an adventure, a sort of a game. But the main contrast in the story regards the dichotomy between a silent town frozen in time at the moment of destruction and, on the other, life that tries to go on in the single actions of people (the chestnuts fest, the hairdresser, the cards tournament, ecc.).
IL RESTO DEL GIORNO Antonia è una novantenne che vive da sola in un paesino del centro Italia, ma per come si svolge la sua vita potrebbe trovarsi ovunque, anche al centro di una metropoli. La casa è il centro del suo mondo, dove si muove con cura e ritualità, in giornate scandite da azioni ripetute, abitudini e certezze. Il resto del giorno racconta la vita quotidiana di Antonia e della sua generazione, che con dignità, armonia e tenacia continua a scrivere la sua storia, nonostante la solitudine e il cambiamenti del mondo circostante.
© 2019, Giovanni Culmone, All Rights Reserved